"Ogni parola che scrivo è soltanto un altro modo per dire il tuo nome. Anche se scrivo cielo, terra, musica, dolore, io sto scrivendo sempre e soltanto mamma."

martedì 14 aprile 2009

Una nuova poesia! Charles Pèguy

Ciao a tutti! Oggi vi propongo una poesia che mi è caduta addosso durante i primi anni del Liceo!
Sono riuscita a copiarla ma, nonostante tutti i miei sforzi, non sono mai riuscita a trovare il libro da cui è tratta.
Di Pèguy si sa davvero poco e l'unico libro che ho trovato e che ho dovuto ordinare, è una raccolta di testi teatrali.
La poesia rimane comunque di una bellezza e delicatezza sconvolgente, non mi ha mai messo tristezza, anzi mi ha sempre tranquillizzato molto...E oggi la dono a tutti voi!!


L’amore non svanisce mai.
La morte non è niente, io sono solo andato
nella stanza accanto.
Io sono io. Voi siete voi.
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Datemi il nome che mi avete sempre dato.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non abbiate un tono diverso.
Non abbiate un’aria solenne e triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è
sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non è spezzato.
Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vista?
Io non sono lontano sono solo
dall’’altro lato del cammino.
Charles Pèguy



Per chi volesse ulteriori informazioni sull'autore le può cercare a questo indirizzo
http://www.centropeguy.org/pegopere1.html



Questa poesia rispecchia perfettamente la filosofia che sta alla base del mio blog.
Pèguy parla di cammino, l'altro lato del cammino e io mi immagino una strada: noi siamo su un marciapiede e i nostri cari nell'altro. Non possiamo attraversare la strada, è vero, perchè è molto trafficata, ma possiamo salutarli e parlare con loro, anche se dobbiamo urlare un po' per farci sentire al di sopra del rumore del traffico!

E una cosa su cui mi preme tornare è: "Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Datemi il nome che mi avete sempre dato.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non abbiate un tono diverso.
Non abbiate un’aria solenne e triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è
sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza."

Continuate a parlare di vostra madre, chiedete informazioni, raccogliete i ricordi, celebratela, mettete in ordine le sue foto, odorate i suoi vestiti, incorniciate i momenti felici. Non credete a chi vi dice che dimenticare è la via giusta. Questo dolore non uscirà mai da voi, non vi abbandonerà mai, dovete guardarlo negli occhi e aggrapparvi con tutte le vostre forze al RICORDO! Pronunciate il suo nome come avete sempre fatto!!

Ora vi saluto!
A presto!!

Circe*

9 commenti:

  1. Leggo con piacere che qualcuno ama questa poesia. L'ho trovata tempo fa sulla tomba di un carissimo Amico e mi sono aggrappata ad ogni singola parola, ad ogni singola frase perche' in quel periodo, da pochissimi giorni avevo perso mia Madre.

    Mi sento bene quando scorro questo testo e vorrei che tante altre persone, lo possano conoscere perche' e' vero che non ti toglie il dolore che porti dentro ma sicuramente di riempie di serenita'.

    Grazie per averlo proposto.
    Ciao Lorena.

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  2. Ciao Lorena,
    io ho amato da subito questa poesia, mi dà tranquillità, come la luce accesa nell'altra stanza quando da bambina dormi al buio.
    Un bacio, a presto.

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  3. mio fratello ed io abbiamo appena perso la nostra mamma. Il modo in cui ciò è avvenuto lascia disperazione oltre che vuoto e dolore, per come ha vissuto gli ultimi giorni e per come sono precipitate le cose, dopo due anni di lotta leonina.
    Una vicina di casa di mio fratello ci ha dato questa poesia che era stata scelta dalla sua figlia più piccola prima di essere portata via dalla vita. Più che altro serve come ideale trait d'union che trascenda la fisicità cui siamo abituati nella nostra vita terrestre, anche se l'oltre non ci è dato di percepirlo. Possiamo solo reggere questo peso fino a che saremo in coscenza ed assecondare la volontà della mamma: andare avanti e ricordarla quando era in forze e sorridente, ricordare l'incredibile generosità con cui si è totalmente data a noi, con cui ha vissuto per noi...

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  4. Ciao, le tue parole sono veramente bellissime e le condivido in pieno. La prova più difficile da superare è proprio quella, secondo me, di trovare un nuovo modo di amare le nostre madri, saperle percepire nella loro vicinanza non più fisica ma senza dubbio spirituale. E' probabile che tu e tuo fratello vivrete dei momenti in cui la sentirete più vicina. Bisogna saperli cogliere per continuare con forza la nostra vita, anche se in maniera completamente differente.
    Non dimenticatela, perchè lei non dimentica voi. Amatela, perchè lei vi ama ancora di più. E siate forti insieme, perchè da questa esperienza ne uscirete ancora più uniti.
    Grazie per aver condiviso la vostra esperienza con noi.
    Vi abbraccio forte.

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  5. forse la poesia è di Henry Scott Holland
    almeno a me pare, ma indipendentemente ha parole molto belle e sicuramente, per chi ha perso la madre (o un caro) danno un pò di sollievo

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  6. Ciao Anonimo! Ho cercato un po' su internet, dato che io ho conosciuto questa poesia come scritta da Pèguy, infatti si trova sia con il nome di Holland che di Pèguy! Se ho sbagliato mi dispiace, ma come dici tu giustamente, l'autore passa in secondo piano quando si ha bisogno di leggere certe parole!
    Un abbraccio!

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  7. Ho fatto scrivere questa poesia sulla lapide della tomba di mia madre. Ritrovo tanto di lei in queste parole, la sua serenità nell'affrontare la morte, la sua fede incrollabile, la speranza. Io mi sto ancora lasciando passare addosso la tempesta della morte di mia madre, oggi le lacrime non sono più feroci come tre anni fa, ora sono più dolci, piene di nostalgia e di amore, non più rabbia. E ho talmente tanto di mia madre che riesco a parlarle, con il pensiero, e a sentirla rispondere...lei così cara, così buona. Lei ogni giorno con me.

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  8. ho perso la mia mamma un anno .questa poesia mi ha aiutato tantissimo.non so perchè quando la leggo ho l'impressione che a scriverla sia stsata propio lei .in quei momenti la sento vicinissima a me .sento il suo respiro e il suo profumo...

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  9. Come ho già ribadito, questa poesia coglie un punto di vista particolare sulla morte delle persone care ed è una poesia che non di dimentica più

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