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Milano, 18 ottobre 2015 - 22:52

Serie A, Inter-Juventus finisce 0-0
Traversa di Brozovic, palo di Khedira

Il derby d’Italia finisce in parità su tutto: un legno per il croato e per il tedesco
Primo tempo migliore per la squadra di Mancini, nella ripresa superiori i bianconeri

di Alessandro Pasini

Perisic e Bonucci (Reuters/Garofalo) Perisic e Bonucci (Reuters/Garofalo)
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L’Inter sperava di vincere per tornare prima e fare fuori definitivamente la Juventus. La Juventus inseguiva un successo che innescasse nientemeno che la svolta di una stagione. Hanno fallito la missione entrambe, trovando nello 0-0 (giusto e tatticamente molto interessante) un punto dal peso assai differente: punto tutto sommato buono per i manciniani, che restano secondi e, soprattutto con l’ottimo primo tempo, dimostrano che il lavoro di semina procede bene; deludente per gli Allegri’s, ai quali manca ancora molto per ritrovare gli standard del passato con i quali, forse, nel secondo tempo avrebbero strappato la vittoria. I 9 punti dalla Fiorentina capolista (su cui, in realtà, hanno guadagnato) e gli 8 su Roma e Inter magari non saranno incolmabili, ma metteranno ai bianconeri una urgenza che non aiuta a dare tranquillità.

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Un tempo a testa

Dopo un buon avvio bianconero (tiro di Cuadrado parato da Handanovic), l’Inter ha giocato meglio il primo tempo. 4-4-2 contro 4-4-2, ma nerazzurri più reattivi contro il ritmo lento della Juve, dove Marchisio era al rientro, Pogba troppo defilato e il duo di punta Zaza-Morata poco collaborativo. Meglio la parte nerazzurra, che al 25’ reclama un rigore (mano di Bonucci su cross di Brozovic, Valeri, bravo per tutti i 90’, lascia giustamente correre) e al 29’ colpisce una traversa con Brozovic, appena invertitosi di fascia con Perisic. Nella ripresa cresce la Juve, la cui superiorità si concretizza in un altro tiro di Cuadrado (parato al 2’) e un clamoroso palo di Khedira solo davanti ad Handanovic. L’Inter soffre ma non barcolla mai, tiene, trova due punizioni non sfruttate da Jovetic e Perisic. Il risultato alla fine è giusto, l’esito corretto di un sostanziale equilibrio tattico e tecnico.

Migliori e peggiori

Tra i migliori dell’Inter c’è sicuramente Jovetic, grande protagonista nei primi 45’, capace di creare qualcosa a ogni palla toccata: falli, punizioni e cartellini gialli. Molto bene anche Medel, uomo ovunque, meglio di Melo nella coppia centrale di mediana; alterni Perisic e Brozovic sulle fasce; imprevebile Murillo al centro della difesa, capace di grandi interventi e di pericolosi svarioni. Deludente invece Icardi, incapace di offrire riferimenti, dare profondità e fare salire la squadra. Di là, il migliore è stato nettamente Barzagli, che anche da terzino non fa mai una piega e chiude ogni porta, e bene è andato Cuadrado, il più coinvolto nelle manovre d’attacco, anche se partendo da fermo il suo gioco rischia di diventare troppo monotematico. Sono mancate invece le punte, ha faticato Marchisio, non al top della forma, ed è stato ai margini del gioco Pogba: la rimonta della Juventus passa soprattutto per il recupero del francese.

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