Delphine LaLaurie

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Marie Delphine LaLaurie
Altri nomiMarie Delphine LaLaurie, Marie Delphine Macarty LaLaurie, Delphine Macarty LaLaurie, Delphine Maccarthy LaLaurie, Madame LaLaurie
NascitaNew Orleans, 19 marzo 1787
MorteParigi, 7 dicembre 1849
Vittime accertateun numero non precisato di schiavi
Periodo omicidi1800
Metodi uccisioneaggressione fisica
Altri criminitortura

Marie Delphine LaLaurie (New Orleans, 19 marzo 1787Parigi, 7 dicembre 1849) è stata una serial killer statunitense. È famosa per le numerose torture e gli omicidi dei suoi schiavi. Ella possedeva all’interno di casa sua una sala dove vi erano nascoste tutte le sue vittime, spesso e quasi sempre solo di colore. Madame LaLaurie aveva una strana ossessione verso coloro che avevano una carnagione della pelle diverso, provava piacere e calma durante le sue orribili torture di sangue.

Nata a New Orleans, LaLaurie si è sposata tre volte nel corso della sua vita. Ha occupato un'alta posizione nei circoli sociali di New Orleans fino al 10 aprile 1834, quando per spegnere un incendio scoppiato nella sua residenza a Royal Street furono scoperti nella casa degli schiavi con evidenti segni di tortura. La dimora della LaLaurie venne saccheggiata da una folla di cittadini indignati. In seguito fuggì a Parigi, dove poi si spense.[1]

Attualmente la dimora di Royal Street dove visse la LaLaurie è ancora in piedi ed è un importante punto di riferimento di New Orleans.

Giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Delphine Macarty nacque il 19 marzo 1787, prima di cinque figli. Suo padre era Barthelmy Louis Macarty, il cui padre Barthelmy Macarty aveva portato la famiglia a New Orleans dalla nativa Irlanda intorno al 1730.[2] Sua madre era Marie Jeanne Lovable,[3] conosciuta anche come "la vedova Lecomte", che sposò Barthelmy Louis Macarty in seconde nozze.[2] Entrambi erano membri di spicco della comunità creola di New Orleans.[3] Il cugino di Delphine, Augustin de Macarty, fu sindaco di New Orleans dal 1815 al 1820.[4]

L'11 giugno 1800, Delphine Macarty sposò Don Ramon de Lopez y Angullo, un Caballero de la Royal de Carlos (un alto ufficiale spagnolo),[3][5] nella Cattedrale di San Luigi di New Orleans.[3]

Nel giugno 1808, Delphine sposò Jean Blanque, un importante banchiere, mercante, avvocato e legislatore.[3] All'epoca del matrimonio, Blanque acquistò una casa al numero 409 di Royal Street a New Orleans per la famiglia, che divenne nota in seguito come Villa Blanque.[3] Delphine ebbe quattro figli da Blanque: Marie Louise Pauline, Louise Marie Laure, Marie Louise Jeanne e Jeanne Pierre Paulin Blanque.[3]

Nel 1832 fece costruire un palazzo di tre piani completo di alloggi per gli schiavi, dove visse con il marito e due delle sue figlie, e mantenne una posizione centrale nei circoli sociali di New Orleans.[1]

Incendio del 1834[modifica | modifica wikitesto]

Three-storey rectangular building
La dimora LaLaurie, da una cartolina del 1906

Il 10 aprile 1834 nell'edificio scoppiò un incendio. I soccorritori intervenuti trovarono nella cucina una donna di 70 anni incatenata alla stufa, che successivamente confessò di aver appiccato il fuoco lei stessa per evitare di essere portata nell'attico, perché nessuno degli schiavi che vi era stato mandato era più tornato. Qui, secondo i resoconti, la polizia trovò una "camera delle torture", con schiavi imprigionati da mesi orribilmente mutilati.

Quando la notizia si diffuse una folla attaccò la residenza LaLaurie e, secondo i resoconti, demolì e distrusse tutto quello su cui poteva mettere le mani.

Riferimenti nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 Kathy Bates ha interpretato il ruolo di Delphine LaLaurie nella serie televisiva American Horror Story: Coven. Il personaggio di Delphine, sempre interpretato dalla Bates, compare anche nell'ultimo episodio dell'ottava stagione della serie, American Horror Story: Apocalypse.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN166732385 · LCCN (ENn2011001944 · WorldCat Identities (ENlccn-n2011001944
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie